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I Vantaggi della sostenibilità per l’impresa

1 Febbraio 2023
Scritto da Giulia Perri

Sei un’azienda con più di 250 dipendenti?
Hai un bilancio annuale maggiore di 43 milioni di € e un fatturato superiore ai 50 milioni?
Ebbene l’Unione Europea ha stabilito che dal 2026 l’obbligo di certificare la sostenibilità coinvolgerà anche le imprese che hanno le caratteristiche della tua. E dovrai farlo partendo dai dati del 2024, che è dietro l’angolo: quindi, occorre pensarci e attrezzarsi ora.

Ma io ho meno di 250 dipendenti e non ho il bilancio e il fatturato richiesto.

Sei sicuro di essere fuori dall’obbligo della sostenibilità?

Per caso la tua azienda ha partecipazioni di minoranza (ognuna inferiore al 25%) in altre imprese? O è associata ad altra impresa (con una partecipazione azionaria tra il 25% e il 50%) o è collegata ad altra impresa. E ancora: potresti avere il controllo di altra impresa. In tali casi rientri nell’obbligo imposto dalla UE.
Ma c’è un altro importante elemento da tenere presente: le grandi aziende, già certificate come sostenibili, devono utilizzare fornitori “sostenibili” ecco che, in sostanza, la sostenibilità riguarderà praticamente tutte le imprese che vogliono rimanere competitivi nella filiera.

E, quindi, anche se l’azienda non sarà “obbligata” sulla base delle indicazioni della comunità europea, sarà bene che si adegui alla normativa sulla sostenibilità per non essere “tagliata fuori”.

D’altronde, la sostenibilità “conviene” economicamente.

L’azienda ne avrà vantaggi economici, riducendo i costi operativi e la gestione delle risorse. Controllando e implementando la sostenibilità della filiera aziendale, sarà possibile valutare l’impatto economico sui processi produttivi.

Inoltre, l’impresa avrà notevoli agevolazioni nei rapporti con i fondi di investimento e con gli istituti di credito.
Per esempio, le banche finanzieranno prevalentemente soggetti “ESG osservanti”: i temi di sostenibilità entrano nella valutazione del rischio di credito, quindi la banca sarà disincentivata a prestare a operatori «non ESG», che si vedranno applicare tassi e condizioni contrattuali meno convenienti rispetto a quanto praticato a imprese “ESG osservanti” di pari dimensione.
Essere sostenibili ha un impatto sul mercato e migliora la reputazione aziendale: azionisti e stakeholders sono sempre più attenti all’impegno verso l’ambiente e i consumatori acquistano preferibilmente da aziende che operano in modo responsabile.

Quali sono i primi passi da compiere per diventare un’impresa sostenibile?

Fondamentale è la redazione del c.d. bilancio di sostenibilità, che dovrà contenere una serie di elementi e valutazioni e che prevede fasi di realizzazione, che variano a seconda delle dimensioni dell’azienda e del tipo di attività svolta.

Per redigere il bilancio di sostenibilità occorre avviare un processo di analisi interna sulla tipologia di produzione o di attività svolta, le modalità con cui viene svolta, i costi e gli interventi migliorativi che si possono adottare. Tale analisi vede anche il coinvolgimento, oltre che della dirigenza e dei dipendenti, anche dei soggetti portatori di interesse e si articola nelle seguenti fasi:

  • pianificazione del percorso;
  • individuazione dei soggetti preposti alla raccolta delle informazioni;
  • raccolta delle informazioni;
  • coinvolgimento degli stakeholders;
  • analisi di “materialità”, per individuare gli aspetti significativi dell’azienda, considerata la tipologia dell’attività.

Una volta che tale percorso sia stato concluso, sarà possibile avviare le iniziative individuate, misurare i costi e il valore “aggiunto” di tale percorso, anche ai fini della successiva fase di rendicontazione e redigere il bilancio di sostenibilità, che viene reso pubblico sul sito dell’azienda e comunicato al mercato, in modo trasparente e veritiero.

In questo complesso processo è fondamentale l’utilizzo delle nuove tecnologie nei processi produttivi o per ottimizzare i servizi offerti alla clientela, il che apre la strada a nuove forme di finanziamento e di investimento, sfruttando anche i fondi del PNRR.

Il cammino verso la sostenibilità è complesso ed è opportuno che l’azienda si faccia affiancare, soprattutto nella fase iniziale, da un team interdisciplinare di professionisti, che vanno dai legali specializzati in sostenibilità, diritto ambientale, economia circolare, agli avvocati che si occupano degli aspetti sociali del diritto del lavoro, al commercialista esperto di rendicontazione e di redazione di bilanci di sostenibilità.

In Will Italia siamo in grado di fornire una “squadra” che accompagna l’azienda durante questo percorso, forte dell’esperienza maturata nei diversi settori.

Avv. Giulia Perri, diritto amministrativo, Milano